Angel

In un momento di sconforto, l’Angelo (l’anima, il nostro pensiero, noi stessi , la nostra interiorità) si sofferma sul momento e piange davanti a tanta desolazione.
Questo terrazzo si presenta rotto con delle crepe nel muro e sembra li li per crollare,…..ma oltre il terrazzo c’è un mare calmo che rispecchia il paesaggio serale nelle sue acque calme e cristalline, la luna splende tonda nel cielo sereno. Un vento muove la tenda facendo in modo che l’Angelo guardi al di la oltre lo sconforto del momento e ricominci a sorridere e sperare nel domani che sarà sicuramente migliore.

Tutti gli scolari possono imparare a dipingere dal vero, e devono farlo, ma poi la verità e la bellezza devono ritrovarla dentro di se. Perché l’arte non imita la natura, ma la crea. La verità e la bellezza non sono nelle cose, non sono nel mondo, ma nel profondo di noi, in quella parte nascosta che non sarà mai conosciuta, ma che deve essere liberata.
Dipingere, dipingere davvero, e non per conpiacere il cliente ne per guadagnarsi la paga, è come sognare.
Tutto è simile al mondo la fuori, quasi identico, e però non lo è.
Solo in quello slittamento c’è la verità e la bellezza e il senso di ogni ricerca e rappresentazione. Devi arrivare a sognare ciò che ricordi. Questo significa creare. A quel punto la matita, il pennello, gli occhi, tutto diventa secondario.
Ancora mi appassiona il respiro del mio compagno quando sogna, il profumo del pepe appena macinato, il volto serio di mia figlia , il ticchettare della pioggia sul vetro della finestra.
Chiamala pure athanatopophilia.
Chiamala pure amore sconfinato per la vita.
Non sono i temi o i soggetti che ci vengono commissionati, che sono determinati dalla religione, dalle richieste di mercato e dallo spirito del tempo, ma il sentimento che a quei temi e a quei soggetti infondiamo affrontandoli dopo che mille altri prima di noi li hanno affrontati: la disposizione delle figure nello spazio, la prospettiva ravvicinata o siderale da cui le guardiamo, in cui sono rinchiuse, la presenza degli oggetti e del mondo oppure l’astrazione, la riduzione dei personaggi a fantasmi della mente, la quantità di informazioni sulla storia che forniamo o taciamo. E più di tutto il rapporto che lega un personaggio all’altro, l’attrazione, la repulsione, la devozione, il rancore. Il modo in cui ognuno determina, limita o produce l’esistenza dell’altro, proprio come nel mondo accade a noi.
Lo scorcio di un corpo, la convulsione del tramonto, la profondità dell’ombra, la poesia di una spalla nuda, la malinconia di una bottiglia sul pavimento, la solitudine di una palma al vento…
Questo sentimento è la luce. Muta con noi. Siamo tempo che scorre.
Una pittura che non emozioni chi la guarda, che non lo faccia sentire coinvolto, dentro la storia e parte di essa, non mi interessa. Bisogna dunque violare la regola, stravolgere l’abitudine, deludere le aspettative. E nello stesso tempo rendere tutto terribilmente vicino, umano e vero. Solo così la pittura ci riguarda, e solo così ha significato.
Un pittore è una che si sporca le mani coi colori, con la materia incandescente dei sogni.
Il tempo , le idee, la passione, la fantasia, non hanno prezzo ne un valore al mercato. Non ho mai voluto essere pagata a ore, come un manovale, ne a tratta come un barcaiolo, ne a peso come un bottegaio. Dieci o cento euro non varrebbero il volo dell’angelo che ho immaginato

Valeria Pontoglio

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